« Indietro

I racconti della Residenza dell’Ambasciatore raccolti in un libro

I RACCONTI DEL VILLINO CHE PARLA NELLA CITTÀ ETERNA




A Roma si trova un pezzettino di Finlandia, proprio accanto a Villa Borghese. La Residenza dell’Ambasciata di Finlandia è un villino che racchiude in sé decine di racconti, persone e personalità. Puhuvan talon tarinoita nella città eterna (I racconti del Villino che parla nella città eterna) è un libro che contiene storie di persone che abitano, lavorano o sono stati ospiti alla Residenza. Qui appresso, uno degli autori racconta come nacque l’idea di scrivere questo libro e che tipo di pensieri il processo di scrittura gli ha suscitato.






Il vero punto di partenza per questo libro è stato l’idea di scrivere un articolo sulla Residenza di Via Carissimi per la rivista Suomen Kuvalehti. Certamente, l’idea è nata da una specie di luna di miele per uno che era appena arrivato a Roma, un’entusiasmante prima impressione di una persona che è rimasta incantata dalla città e che voleva descrivere i propri sentimenti, metterli per iscritto. Mia moglie era entrata in servizio presso l’Ambasciata di Finlandia a Roma. Dopo il nostro arrivo in città, ci siamo insediati, con la nostra figlia più piccola, nella foresteria della Residenza per le prime settimane, finché non abbiamo trovato la nostra attuale casa.




Tuttavia, come a scrittori freelance spesso accade al giorno d’oggi, la Suomen Kuvalehti inizialmente ha trovato il mio articolo interessante, ma alla fine ha fatto marcia indietro.
Una volta ho menzionato la mia idea all’Ambasciatore Petri Tuomi-Nikula che ha subito pensato che l’iniziativa non era per niente da accantonare. Al contrario, conveniva svilupparla ulteriormente. Già in sé stessa, la Residenza si trova in mezzo alla storia, sia storia antica che storia più recente, di alcuni decenni fa. L’edificio rappresenta con il passare dei suoi anni e con la sua attuale forma un punto di vista e specchio di ciò che avviene adesso, nel presente.




L’edificio e il terreno circostante - un pezzo di Finlandia in mezzo all’Europa
Per me è stato un aspetto molto importante far diventare parte del progetto di scrittura le persone e i loro racconti. Altrettanto importante è stato trovare una gamma abbastanza vasta di persone e racconti. Questa gamma doveva includere sia persone che attualmente vivono e lavorano nell’edificio, sia coloro che vi abbiano vissuto e lavorato in passato. Occorreva anche dar parola a coloro che siano stati ospiti alla Residenza.




Tutte queste persone hanno un loro punto di vista sul Villino che parla. Magari l’hanno già creato, ma molto probabilmente col tempo rivedranno la loro posizione, ciascuno a modo suo.
La Residenza di Via Carissimi è un Villino che parla. Parla già con la sua esistenza nel quartiere Parioli tra gli altri villini che parlano altrettanto. Come è stato detto, l’edificio parla anche tramite i suoi abitanti. Periodi storici non possono renderci immuni a influssi, mutamenti e transizioni, nonché alla continuità e alla fermezza, cioè alle cose che ci trasformano.




Nell’odierna forte contrapposizione tra apertura e chiusura, ciò pare di diventare una questione sempre più di attualità.
Noi siamo qui, questo è il Paese dove viviamo per un periodo, è da qui che possiamo esaminare ognuno i nostri punti di vista sulla vita e sul mondo. Come pure su una città che si chiama Roma e sui suoi abitanti e sul loro modo di vivere.
E possiamo anche paragonare questi con le nostre consuete abitudini. Ti fa sentire fresco, rinvigorito e assai illuminato. Questo è uno degli obiettivi prefissati per il libro. I racconti del Villino che parla nella città eterna.




Insieme al mio socio, scrittore e fotografo Tomi Kontio, desidero porgere un caloroso ringraziamento a tutti coloro che si sono resi disponibili per interviste nel libro nonché a coloro che hanno partecipato al progetto con i loro scritti. Siamo fiduciosi che il libro riesca a trasmettere ai lettori il senso di questi bellissimi incontri.




Markku Kaskela