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viaggio in Finlandia 2_Il nuovo padiglione del Museo Gösta Serlachius a Mänttä



Il vivace dibattito sul ruolo del museo d'arte nella città contemporanea suscitato dal concorso per il Guggenheim di Helsinki ci offre lo stimolo per avviare una rassegna dei musei d'arte della Finlandia, che è allo stesso tempo un suggerimento di itinerari di viaggio tra arte, architettura e paesaggio.

 

Non partiamo dalla capitale, ma da Mänttä, piccolo centro a nord di Tampere nella regione di Pirkanmaa. Qui nel 1933 Gösta Serlachius (1876-1942), magnate dell’industria forestale finlandese, ha costituito una fondazione e un primo nucleo espositivo della sua straordinaria collezione d’arte costruita a partire dai capolavori di Akseli Gallen-Kallela e Emil Wikström. “Non deve essere tutto a Helsinki” aveva affermato. Alla sua morte, nel 1942, fallito il piano di realizzare un museo d’arte su progetto dell’architetto Uno Ullberg, la collezione fu ospitata nella sua residenza, Joenniemi.

Oggi, il museo Serlachius è una grande realtà: alla sede storica ormai insufficiente ad ospitare le crescenti attività, si è aggiunto il padiglione Gösta, esito di un concorso internazionale bandito nel dicembre 2010 dalla Fondazione Gösta Serlachius. Il progetto vincitore, dal motto ‘Parallels’, è opera del giovane studio MX_SI con sede a Barcellona i cui fondatori sono i messicani Mara Partida e Héctor Mendoza e lo sloveno Boris Bežan.



Il nuovo padiglione, inaugurato il 13 giugno 2014, ha vinto numerosi premi e riscosso un inaspettato successo di pubblico. Lo testimonia un volume fresco di stampa, “Göstan paviljonki – pohjoisessa valossa / Gösta’s Pavilion – in a Nordic Light”, a cura di Päivi Viherkoski, che esalta con un ricco corredo fotografico il felice inserimento dei nuovi spazi nel paesaggio della residenza dei Serlachius. I seimila metri quadri dell’espansione sono abilmente articolati in una sequenza di bassi volumi in legno e vetro che ospitano il nuovo ingresso con la biglietteria, le sale per le mostre temporanee e quelle per le collezioni. “La sfida stava nell’espandere senza creare pressione” – scrivono gli architetti nel volume - “nell’inserirsi nel dialogo tra il maniero e il suo paesaggio, in paziente attesa del nostro turno per intervenire senza interrompere”.

Tre autorevoli critici di statura internazionale sono stati chiamati a descrivere l’opera - Jaime J. Ferrer Forés, Peter MacKeith e Juhani Pallasmaa. Pallasmaa scrive che “I progettisti che vengono dal Sud hanno saputo dare valore alla variazione delle stagioni delle regioni del Nord cosi come all’atmosfera visiva speciale del clima invernale”.

Insomma, mettiamo il museo Gösta Serlachius tra i nostri prossimi itinerari in Finlandia!

www.serlachius.fi

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