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L’Europa di Eero Tarasti nel romanzo L’eredità di Villa Nevski



La casa editrice Carabba ha appena pubblicato il romanzo di Eero Tarasti dal titolo L’eredità di Villa Nevski.



Uno dei temi fondamentali del libro è l'Europa, intesa come crogiolo dinamico, vivo e multiculturale: un'energica fucina di popoli, rispecchiati in personaggi che rappresentano diverse nazioni, determinati tipi umani, alcune delle infinite possibilità d'essere europei.
Seguendo le vicende dei protagonisti, il romanzo esplora i valori europei e rivela come essi si siano preservati, distrutti o trasformati in alcune situazioni chiave della storia del Novecento.




I protagonisti parlano molte lingue: brevi frasi, citazioni o espressioni in ben sette idiomi compaiono di quando in quando sulle labbra dei protagonisti.



Il romanzo è una sorta di collage, con numerose citazioni nascoste e con un caleidoscopio di personaggi umoristici, tragici, grotteschi, ribelli, conservatori, intellettuali, artistici. L'enfasi è sui dialoghi dei personaggi: si lascia al lettore il gusto di comprendere dai loro discorsi ciò che realmente pensano. L'autore non ha voluto descrivere tutto per lasciare spazio all'intuizione, alla curiosità e all'intelligenza del lettore.

Dalla Quarta di copertina



La scheda del libro dal sito della casa editrice Carabba



L’eredità di Villa Nevski



Un giovane impiegato di una agenzia viaggi fa, per caso, la conoscenza di una vecchia signora russa che abita in una villa in rovina e che sta scrivendo il romanzo della sua vita. La signora, di nome Sandra, chiede al giovane di trascrivere l’opera ambientata, in gran parte, in un castello dell’Estonia, Villa Nevski. Il romanzo inizia con una cena di fine estate organizzata proprio a Villa Nevski, alla quale partecipano familiari e amici provenienti da vari paesi d’Europa. I protagonisti parlano molte lingue e sono personaggi grotteschi, umoristici, a volte tragici e ribelli; non mancano i conservatori, qualche intellettuale e un artista famelico di fama. Attraverso le vicende e i dialoghi dei protagonisti, emergono i valori europei e come essi si siano preservati o distrutti o trasformati nel corso del ’900. La vicenda è ambientata tra la Villa in decadenza, la Parigi degli Esistenzialisti, il Brasile e la Siberia. L’aspetto epico e il racconto si armonizzano e si completano in un inaspettato epilogo.



Eero Tarasti (1948) è professore di Musicologia all’Università di Helsinki dal 1984, fondatore e direttore dell’International Semiotics Institute (ISI) di Imatra dal 1988 e presidente dell’IASS-AIS (International Association for Semiotic Studies) dal 2004. Ha pubblicato Myth and Music (1979, trad. francese 2002), Heitor Villa-Lobos (1985), A theory of Musical Semiotics (1994, Sémiotique musicale 1996), Existential Semiotics (2000), Signs of Music (2002, I segni della musica 2009), Fondamenti di semiotica esistenziale (Laterza 2009).