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La famiglia Skrake e la storia del XX secolo



"Il romanzo di cui vi voglio parlare, La sciagura di chiamarsi Skrake [in italiano nel video], è stato scritto alcuni anni fa. L'ho scritto alle soglie del nuovo millennio, ed è stato il mio primo tentativo di rappresentare gli eventi del XX secolo attraverso la storia di una famiglia finlandese, la famiglia Skrake a cui dobbiamo il titolo del libro".

Inizia così il video (in inglese) realizzato dallo scrittore finlandese Kjell Westö per Iperborea, per presentare al pubblico italiano il suo romanzo La sciagura di chiamarsi Skrake appena uscito nella traduzione di Laura Cangemi.

In Finlandia il libro è stato pubblicato nel 2000 con il titolo Vådan av att vara Skrake.
Kjell Westö è nato a Helsinki, parla cinque lingue e scrive in svedese.

La scheda del libro da Iperborea:

Kjell Westö
La sciagura di chiamarsi Skrake


Una saga poetica racconta l’eccentrica e sventurata famiglia degli Skrake attraverso i suoi personaggi indimenticabili e una sequela di storie tragicomiche che ripercorrono gli eventi del Novecento. Un romanzo sul rapporto tra la famiglia e il singolo, la vocazione individuale e la società, e soprattutto sul coraggio e l’ostinazione cieca di seguire fino in fondo la propria natura trasformando la vita in una lotta contro i propri limiti e i dispetti del destino.

«Tutto è in prestito» recita un adagio finlandese sull’inafferrabilità della vita. Ma è proprio il bisogno di capire se stesso e la propria inquietudine a indurre Wiktor Skrake, incallito scapolo quarantenne di Helsinki, pubblicitario di successo e fondista, ad abbandonare tutto per scavare nel passato della sua famiglia sulle tracce di quella maledizione o vocazione al fallimento che sembra marchiarla. Si riannodano così i fili di una saga che abbraccia tre generazioni e un caleidoscopio di avventure tragicomiche, attraverso un secolo di storia finlandese e di ferite mai rimarginate. Dal misterioso nonno Bruno, parvenu conservatore segnato dalle esperienze inconfessabili vissute in guerra, allo zio Leo, idealista eclettico e sognatore, armato di una cultura enciclopedica e di una fede altrettanto salda negli alieni, al papà Werner, campione di lancio del martello e filosofo della pesca alla trota, fanatico di Elvis Presley e Jurij Gagarin, dotato di talenti e di una genialità tutta sua quanto della capacità di realizzare i propri sogni tramutandoli in rovinose catastrofi. È in lui che la vena di ostinazione e smodatezza degli Skrake si esprime in tutta la sua carica nefasta: un saggio-folle annoiato dalla contemporaneità che nel capitalismo rampante del dopoguerra sprofonda nelle sue passioni senza curarsi del mondo, un ossessivo in perenne lotta contro un destino indomabile e beffardo, preda dell’inguaribile solitudine che ha trasmesso anche al figlio. Intenso, ammaliante, spiazzante, La sciagura di chiamarsi Skrake è il ritratto poetico di un eroico fallito che sembra personificare tutti i paradossi della condizione umana, è un’indagine originale sulla famiglia, le radici, e sulla storia che «è solo una fiaba crudele e irresponsabile» a cui siamo noi a dover dare un senso.

PRIMA EDIZIONE: LUGLIO 2020
PP. 576
NAZIONE: FINLANDIA
TRADUZIONE DI: LAURA CANGEMI
COLLANA: NARRATIVA
NUMERO DI COLLANA: 326
PREZZO DI COPERTINA: € 19,00