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La “corrente” di Magnus Lindberg al festival Milano Musica – 16 novembre 2013, ore 20.30 (Auditorium di Milano)

Per la prima volta a Milano un programma con i più rappresentativi compositori di quattro paesi dell’area baltica, per scoprire un linguaggio musicale che scaturisce da un'idea "impura" del suono, inteso come una come materia viva, palpitante, spesso associata a fenomeni di natura o a generi musicali lontani dalle tradizioni colte. Il 16 novembre alle ore 20.30, all'Auditorium di Milano, la Oslo Sinfonietta, diretta da Christian Eggen eseguirà insieme a lavori di Vikintas Baltakas (Lituania), Kent Olofsson (Svezia), Jon Øivind Ness e Rolf Wallin (Norvegia), anche la prima italiana di Corrente di Magnus Lindberg.



Nelle sue prime partiture il compositore finlandese (che è stato allievo di Einojuhani Rautavaara e Paavo Heininen a Helsinki, poi di Donatoni a Siena, quindi di Ferneyhough a Darmstadt e di Grisey a Parigi) cercava la massima frizione dei materiali, usava l'orchestra come un unico strumento da spingere ai limiti delle possibilità, e col quale riprodurre il sound lavico dei gruppi rock e punk che aveva frequentato a Berlino. Poi ha riconsiderato alcuni aspetti del suo linguaggio musicale, facendo tesoro dell'insegnamento degli spettralisti francesi. Ha rivalutando la forza propulsiva delle funzioni tonali, e ha cominciato a lavorare sulle trasformazioni di aggregati armonici ottenuti col computer, sostituendo le "durezze" fino allora ricercate con un materiale più malleabile, armonicamente mobile, come dimostra anche  Corrente, pezzo per 16 musicisti, composto nel 1991. Qui Lindberg si basa su figure ritmiche ripetute come ostinati, che generano stratificazioni di linee, continui sfasamenti, effetti di condensamento e di rarefazione, un continuum trascolorante, screziato qua e là da rapidi arpeggi, tremoli, volatili costellazioni dei legni. È quasi uno studio sull'ostinato, ma anche una riflessione originale sullo scorrere del tempo musicale, e un omaggio alla danza barocca della corrente, con una citazione al centro del pezzo (una breve successione armonica tratta da un pezzo di Purcell, Music for the Funeral of Queen Mary del 1695), che affiora come uno squarcio improvviso sul passato.