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Il mondo come patria: così Dante nel De vulgari eloquentia


L'Istituto Italiano di Cultura a Helsinki, in collaborazione con l'Università di Turku, l'Università di Jyväskylä e l'editore Faros, martedì 18 maggio, alle ore 17,00 accompagnerà il pubblico alla scoperta del De vulgari eloquentia di Dante, pubblicato ora per la prima volta in finlandese nella traduzione di Päivi Mehtonen e Jaana Vaahtera.

L'incontro si svolgerà online tramite la piattaforma Zoom in lingua italiana.
Ci si può iscrivere mandando una mail a [email protected] o cliccando su "Prenota ora!" sulla pagina dedicata all'evento.
Gli iscritti riceveranno via mail un link per partecipare alla videoconferenza su Zoom.

Dante Alighieri: Kansankielestä – De vulgari eloquentia
Data: Martedì 18 Maggio 2021
Orario: Dalle 17:00 alle 18:00
Organizzato da: IIC Helsinki
In collaborazione con: Università di Turku e Faros
Ingresso: Libero


L'editore finlandese Faros presenta il De vulgari eloquentia come un'opera breve, ma intensa, scritta da un rifugiato politico nei suoi vagabondaggi durante l'esilio. L'opera di Dante sul volgare, continua Faros, ha avuto il grande merito di elevare la lingua italiana e le altre lingue romanze rispetto al latino, arrivando a superarlo come lingua della poesia.

I destini di un'Europa nascente, le tappe delle lingue e l'idea di Dante di un "mondo come patria" sono ancora temi di grande attualità. L'opera è rimasta incompiuta, ma è stata un lavoro pionieristico sull'origine, l'essenza, la diffusione e l'uso delle lingue in Europa. De vulgari eloquentia è ora pubblicato per la prima volta in finlandese, nella traduzione di Päivi Mehtonen e Jaana Vaahtera.

Oltre al testo latino originale, l'edizione bilingue fornisce al lettore un'ampia introduzione e una sezione esplicativa con un ricco e vasto repertorio di note. La lunga prefazione ripercorre la biografia di Dante e i suoi scritti. Mentre la Divina commedia e la Vita nova sono ben note grazie alle traduzioni di Eino Leino, Elina Vaara ed Aline Pipping pubblicate nel secolo scorso, le altre opere di Dante non lo sono. La traduzione in oggetto intende quindi colmare una lacuna nello studio di Dante in ambito nordico.