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Glamour. I costumi della storica sartoria Tirelli-Trappetti per il grande cinema al Gustav Serlachius di Mänttä

Apre il 24 settembre al museo Gustav Serlachius di Mänttä la mostra Glamour.Costumi iconici del grande schermo, curata da Italo Nunziata, Cornelia Bujin e Hannu Palosuo.

Sono arrivati nel museo finlandese gli iconici costumi della storica sartoria romana di Umberto Tirelli e Dino Trappetti, indossati da star del cinema internazionale e premiati da importanti riconoscimenti, fra cui gli Oscar americani. In mostra si potranno ammirare gli abiti della Medea di Pasolini, de La bisbetica domata di Zeffirelli, de Il Gattopardo di Visconti, del Casanova di Fellini, il saio di Sean Connery ne Il nome della Rosa di Annaud, i sorprendenti abiti di Marie Antoinette nel film di Sofia Coppola, e ancora Titanic, Moulin Rouge, fino ai più recenti Il Racconto dei racconti di Garrone, la serie tv dei Medici e The Young Pope di Sorrentino.

Ma non solo cinema. La storica sartoria Tirelli ha collaborato con importanti produzioni d'opera e teatrali (come la Traviata con Maria Callas) per un totale di 15 000 costumi, oggi conservati nel Museo della sartoria a Roma.
Dietro a queste importanti realizzazioni artigianali vi sono nomi divenuti noti al grande pubblico, come Piero Tosi, Ann Roth, Danilo Donati, Milena Canonero.

Una selezione di pezzi proviene dai set dei film di Luchino Visconti, tra cui il celebre abito da ballo indossato da Claudia Cardinale-Angelica ne Il Gattopardo (foto in basso). Marino Masè, attore italiano che nel film rivestì il ruolo del precettore dei figli del principe di Salina, ricorda il perfezionismo che guidava il regista nella preparazione delle scene, spesso ispirandosi per composizioni, fogge e colori alle opere d'arte dei musei. Anche i vestiti delle comparse riflettevano questa cura maniacale che Visconti condivideva con Piero Tosi. Per il suo personaggio, ricorda Masè, furono fatte sette o otto prove costume, e lo stesso avveniva per le produzioni teatrali. Molto importante poi era la ricerca dei materiali, capaci di influenzare i movimenti degli attori sul set, affinchè i loro atteggiamenti fossero 'veri e non costumati'.

Conosciamo il fascino che gli abiti possono esercitare sul pubblico e la mostra è un modo per ripercorrere la storia del cinema attraverso i costumi che hanno contribuito al successo delle pellicole. Dal momento in cui sorse la necessità di farli realizzare da personale specializzato per i film storici, nacque una specializzazione professionale oggi riconosciuta in tutto il mondo, un'eccellenza dell'industria artigianale italiana che fa di ognuna di queste creazioni un'opera unica, le cui storie e i cui segreti sono del 'dietro le quinte' sono raccontati nel catalogo Parus che accompagna la mostra.


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In mostra sono esposti i costumi con i bozzetti, le foto, i gioielli, i manufatti, i video e la ricostruzione di una stanza sartoriale. Qui il comunicato stampa.

Nel weekend dell'inaugurazione 26-27 settembre sarà possibile vedere anche la mostra di arte contemporanea italiana The Quest for Happiness. Italian Art Now nel museo Gösta, ultimi due giorni prima della chiusura. Un imperdibile fine settimana di arte e cultura italiana.

La mostra Glamour sarà aperta fino al 10 gennaio 2021.

Immagine di copertina: Woman’s dress (detail) from the film Marie Antoinette, 2006, direction Sofia Coppola, costumes Milena Canonero. Photo Claudia Primangeli. Courtesy Tirelli Collection.

Immagine nel post: Curators of the exhibition Glamour Cornelia Bujin, Hannu Palosuo and Italo Nunziata. Photo: Giorgio Benni.