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Finlandia a rischio depressione

Il dato del secondo trimestre è meno negativo del previsto: una crescita congiunturale, seppure minima (+0,1% sul trimestre precedente) e un calo tendenziale dello 0,1 per cento. Non basta tuttavia a ridare respiro alla Finlandia, maglia nera di un Nord che ancora non ha recuperato il passo di una volta e nuovo malato d'Europa, che più di altri sente anche il peso della crisi ucraina e della guerra commerciale a colpi di sanzioni con la Russia. E forse non è un caso che oggi a Sochi sia in programma un incontro tra il presidente finlandese, Sauli Niinistö, e Vladimir Putin; in agenda, stando a fonti del Cremlino, ci saranno proprio i rapporti bilaterali, anche se Helsinki insiste sul significato politico dell'appuntamento: trovare una via d'uscita alla crisi diplomatica innescata dallo scontro in Ucraina.
La minima crescita finlandese attestata ieri da Eurostat arriva dopo due trimestri consecutivi di flessione, entrambi dello 0,3%, e in uno scenario di prolungata recessione: anche quest'anno, dopo il -1% e -1,4% del biennio 2012-2013, il Pil subirà un calo, che gli economisti di Nordea Bank stimano dello 0,5 per cento. Era dalla depressione del 1990-92 che Helsinki non restava in rosso per tre anni di seguito e alcuni analisti ipotizzano un dato negativo anche per il 2015. «Non c'è una definizione ufficiale di depressione - si legge nello studio di Nordea sui Paesi scandinavi del giugno scorso ("Cambio di marcia") - ma tutti i suoi elementi iniziano a essere presenti in Finlandia». LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO SUL SOLE24ORE