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Esko Männikkö arriva alla Collezione Maramotti | Reggio Emilia, dal 17.5


Dopo la grande antologica al Taidehalli di Helsinki nell'inverno del 2014, le opere di Esko Männikkö arrivano dal 17 maggio al al 27 settembre 2015 al Museo Maramotti di Reggio Emilia per la mostra Time Flies.


Fotografo autodidatta, fino a pochi anni fa lontano dal mondo dell'arte e dai riflettori, Männikkö non mancherà di stupire il pubblico italiano per il suo incredibile campionario di persone, luoghi, cose a comporre un ritratto kitsch e seduttivo, ridondante e barocco della vita di provincia finlandese.



Centrali nella poetica di Männikkö sono il tempo come presenza/assenza, cristallizzato nelle sue immagini, il suo magistrale uso della luce e l’estrema attenzione alla dimensione compositiva, che conferiscono ai suoi lavori una sorta di sospensione metafisica.

Questi elementi sostanziali e formali hanno ricondotto e accostato il suo lavoro, da parte di certa critica, alla ritrattistica rinascimentale e alle qualità tonali, compositive e luministiche dei dipinti di Vermeer.
Le cornici, recuperate nei mercatini o realizzate su misura con legno di riuso, costituiscono parte visiva essenziale dell’opera e non dimensione accessoria, e legano il suo lavoro alla tradizione pittorica.
Soggetti favoriti nelle sue fotografie sono oggetti, luoghi, persone e stili di vita autentici, a lui familiari, che riflettono al contempo tratti universali dell’umanità. Il suo approccio è pregno di grande rispetto e di sensibilità, mai teso alla documentazione, ma alla ricerca di un’empatia, di un contatto autentico che esalti la bellezza degli aspetti ordinari del quotidiano. Anche i soggetti piu umili e fragili non sono mai vittime, ma vengono ripresi nella loro integra dignità.



L'artista si definisce “cacciatore, collezionista di immagini”, e ha dato vita a diverse serie, come un campionario del mondo intorno, tra cui in mostra saranno visibili: Female Pike (1995–), Organized Freedom, Flora & Fauna (2002–), Harmony Sisters (2004–), Blues Brothers (2009–). In tutto una cinquantina di fotografie dal 1991 al 2013 selezionate per enfatizzare le affinità e le consonanze della sua ricerca con la Collezione emiliana.



La mostra è accompagnata da una pubblicazione con un testo di Maija Koskinen, profonda conoscitrice del lavoro di Esko Männikkö e curatrice della mostra Time Flies.