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Arto Paasilinna e le debolezze del genere umano: intervista a Francesco Felici



Nella conversazione radiofonica con Livio Partiti al programma Il posto delle parole del 20 dicembre scorso, Francesco Felici parla dell'ultimo libro di Paasilinna da lui tradotto, Il liberatore dei popoli oppressi. Il romanzo è stato pubblicato in Finlandia nel 1986, ma è uscito in Italia in ottobre per la casa editrice Iperborea. Ne abbiamo parlato in un post del 1 novembre 2015.



Francesco Felici, nell'intervista, parte dal titolo del libro: Vapahtaja Surunen è il titolo originale, letteralmente Surunen il liberatore. In protagonista è infatti Viljo Surunen, un idealista che incontra, e si innamora, di un'altra idealista, Anneli Immonen."L'importanza di avere un ideale pervade tutto il libro" spiega Felici, ma è proprio questo mondo di fiducia e di bontà il bersaglio di Paasilinna. Questa volta "l'ironia sta nell'eccessiva fiducia in questi ideali. [...] Paasilinna mette in evidenza le debolezze della società e del genere umano".



L'intervista si chiude con la lettura del primo paragrafo de Il liberatore dei popoli oppressi in lingua originale. Ogni volta che ascolto Felici leggere in finlandese, mi stupisco per la sua pronuncia perfetta. Ma questa volta lo stupore è doppio: alla consueta domanda finale che Livio Partiti rivolge ai suoi ospiti "Qual è il libro che le fa compagnia in questi giorni?" Felici risponde: "Lo Hobbit di Tolkien. Curiosamente in esperanto".



Clicca qui per ascoltare la trasmissione radiofonica



La scheda del libro dal sito di Iperborea:



Il liberatore dei popoli oppressi

È a una riunione di Amnesty International che Viljo Surunen, emerito glottologo di Helsinki, incontra la dolce maestra di musica Anneli Immonen: tra i due idealisti dal cuore generoso non può che scattare la scintilla dell’amore, cementata dalla reciproca promessa di salvare i prigionieri politici di tutto il mondo. Ma nonostante le lettere di protesta di cui inondano i dittatori di tre continenti, nessuno si ravvede: i diritti umani continuano a essere spudoratamente calpestati e neppure il loro protetto, il professor Ramón López, da anni ingiustamente detenuto, vede cambiare la sua sorte.

Surunen decide di passare all’azione: andrà lui stesso a liberarlo nel Morterey, dove un despota senza scrupoli, asservito agli americani, ha instaurato uno dei peggiori regimi militari del Centroamerica. Missione impossibile, tranne che per i personaggi di Paasilinna, che oltre a una vitalità debordante e a un’inventiva a tutto campo, trovano a soccorrerli i più strampalati aiutanti, che sia un pinguinista russo, un reporter alcolizzato, un vescovo ribelle o un campanaro montanaro. Ma come se la caverà l’instancabile glottologo quando, dalle rocambolesche avventure centroamericane, si ritroverà in Delatoslavia, nell’Europa dell’Est, alle prese con dissidenti rinchiusi in manicomio? Fascisti o comunisti, l’ironica denuncia di Paasilinna non fa sconti a nessun tipo di regime totalitario. L’autore conosce la geopolitica e, se l’ingenuità è voluta, l’umorismo garantito e l’improbabilità parte del fascino del romanzo, la sofferenza dei popoli, la corruzione del potere e la follia dei dittatori restano irrimediabilmente reali. E si può sempre sperare che una risata li seppellirà.



Il liberatore dei popoli oppressi

Titolo originale: Vapahtaja Surunen

Autore: Arto Paasilinna

Prima edizione: ottobre 2015

pp. 320

Traduzione: Francesco Felici

Prezzo di copertina: € 17,50



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