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Meteo, caldo record in Lapponia

Assume sempre più carattere d’eccezionalità l’ondata di calore che da giorni investe le aree nord-orientali del continente europeo, ed in modo particolare il territorio della Lapponia, dove nella giornata di ieri la colonnina di mercurio è riuscita a varcare il muro dei +30°C. Valore veramente fatidico per queste latitudini. Sono davvero sorprendenti i +30.5°C toccati nella giornata di ieri nella città di Kevo, nel nord della Finlandia, a ridosso del circolo polare artico.

In Norvegia fanno gran notizia i +30.6°C di Tanabru, a 70° di latitudine nord. Non sono da meno neppure gli incredibili +29.5°C stabiliti a Nyrud, località posta a circa 69° di latitudine nord. Letteralmente spazzati via i precedenti record di caldo mensili, alcuni rimasti intatti da oltre mezzo secolo di rilevazioni. Ma anche in Svezia e nel nord della Norvegia si sono registrati valori termici veramente eccezionali per la latitudine. Alcuni di questi si avvicinano persino ai record assoluti di caldo annuali, arrivando a sfiorarli per pochi decimi. Basta citare i +28.9°C di Pudasjarvi o i +28.4°C di Marjaniem e Muonio, tutte località finlandesi, oltre i 65° di latitudine nord.

Nella stessa Rovaniemi, conosciuta in tutto il mondo occidentale come la città di Babbo Natale, il termometro nella giornata di ieri ha oltrepassato i +28.1°C, facendo registrare più tipico per l’estate mediterranea che per le latitudine polari e sub-polari. La forte ondata di calore che ha spinto i termometri oltre il muro dei +28°C +30°C in Lapponia, fra il nord della Norvegia, Svezia e Finlandia settentrionale, è stata originata da un flusso di calde correnti dai quadranti orientali, con una componente al suolo fra Est e E-SE, più da SE e S-SE sulla Norvegia settentrionale e nel Finnmarks, che dalle arroventate pianure della Russia europea si sono spinte in direzione della Finlandia e del territorio lappone, determinando l’incredibile scaldata.

I caldi venti orientali si sono attivati lungo il bordo meridionale di una cellula anticiclonica, i cui elementi principali dalle coste orientali della Groenlandia si sono estesi fino al mare di Barents e l’arcipelago russo della Novaya Zemlya. Da notare come la massa d’aria calda, ancor prima di invadere la Finlandia e la Lapponia, nei giorni scorsi è rimasta semi-stazionaria sopra le vaste distese pianeggianti della Russia europea, già molto calde da giorni di dominio anticiclonico. A contatto con i terreni già precedentemente surriscaldati da altre importanti avvezioni calde si è arroventata ulteriormente, a causa dell’intenso soleggiamento di Maggio e della spiccata continentalità che contraddistingue il territorio russo (assenza di mari o grandi specchi lacustri capaci di mitigare le masse d’aria stagnanti o di passaggio), divenendo particolarmente torrida anche nei bassi strati.