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La creazione del mondo attraverso il linguaggio poetico



Jouni Inkala, figlio di un pastore luterano, nasce nel 1966 a Kemi, città nord-occidentale della Finlandia. È considerato uno dei “classici viventi” della poesia finlandese. Alla sua premiata raccolta d’esordio Tässä sen reuna (1992; Qui il suo limite) hanno fatto seguito altre undici raccolte.

La sua ultima opera edita in Finlandia è Vakiot ja muuttujat (2015; Costanti e variabili). Per il 2017 è prevista l’uscita di una sua nuova raccolta Nähty. Elämä (2017; Vista. La vita). Le poesie di Inkala sono state tradotte in quattordici lingue. In Italia i suoi testi sono apparsi su riviste e in antologie. È di prossima uscita un’antologia di testi tradotti scelti dalla sua intera produzione (2017).

Nell'ultimo numero di LEA - Lingue e Letterature d'Oriente e d'Occidente, rivista internazionale dell'Università di Firenze - Viola Parente-Čapková ci offre un profilo completo del poeta Jouni Inkala e della sua opera: attraverso un approfondito articolo dal titolo La biblioteca dei vivi. Sulla poesia di Jouni Inkala e una lunga conversazione con l'autore, la Čapková ci accompagna nel mondo poetico di Jouni Inkala, dagli esordi negli anni '90 fino ai giorni nostri.

Qui potete trovare la versione originale in finlandese e la traduzione italiana di alcune poesie  analizzate nell'articolo. La traduzione è di Antonio Parente.

Di seguito riportiamo l'ultima domanda dell'intervista.
Per l'intervista completa cliccare qui.

VP-Č: Puoi dirci ancora qualcosa che consideri importante?

JI: Inizierei con Dante. Penso che Dante sia il patrono di chiunque scriva nella propria lingua madre, ed è degno di un rispetto infinito, come meritano tutti i pionieri. Senza Dante, lo sviluppo letterario europeo non avrebbe raggiunto il livello attuale. [...   Shakespeare è importante quanto Dante e, di tanto in tanto, ho l’impressione che in Finlandia ci troviamo in qualche modo nella stessa posizione dell’Inghilterra all’epoca di Shakespeare – come l’Inghilterra di quel periodo, il nostro paese ha cinque milioni e mezzo di abitanti, la nostra letteratura è più o meno altrettanto giovane come lo era su quella piovosa isola 450 anni fa. La nostra lingua si evolve costantemente, nascono nuove parole, l’ingegnosità mentale è viva e vegeta. Inoltre, nella letteratura inglese dell’era shakespeariana vi erano in particolare degli sviluppatori entusiasti di argomenti della precedente tradizione europea (come il racconto di Romeo e Giulietta), e dell’antichità. Io mi sento di fare altrettanto…

Immagine: Jouni Inkala e copertina della rivista LEA