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Come sarebbe bello insegnare e studiare in Finlandia

"Se la tua mucca è nervosa, allarga il recinto": questo è il consiglio di un antico proverbio zen che mi è sempre sembrato vero e giusto. Mi è tornato alla mente leggendo un'intervista a un giovane insegnante americano che da qualche anno vive e lavora in Finlandia. Sapete, la Finlandia risulta ai primissimi posti di ogni indagine sulla qualità dell'apprendimento: loro sul podio insieme alla Corea del Sud e alla Nervegia, noi nella polvere insieme a Malta, Grecia, Portogallo, nel girone dei balbettanti, dei semianalfabeti, delle teste dure. In Finlandia, a quanto pare, i ragazzi studiano e imparano: non sono una razza superiore, non hanno quozienti intellettivi esagerati, sono esattamente come noi, però capiscono la matematica, sanno leggere e assimilare un testo, se la cavano bene.



Torniamo al professore americano sposato con una finlandese e neoprofessore in quelle terre lontane - Ebbene, racconta tutto il suo stupore di fronte ai nuovi metodi educativi: ogni lezione dura quarantacinque minuti, quindi i ragazzi hanno una pausa di quindici minuti in cui escono dall'edificio scolastico e vanno a giocare fuori, con qualsiasi tempo. Anche gli insegnanti debbono fermarsi e ricaricarsi, s rimangono in classe a preparare la lezione seguente vengono visti con sospetto dai colleghi. Attorno a ogni vitello e a ogni torello si allarga il recinto. Hanno capito che c'è bisogno di tempo e di aria per recuperare le energie e riprendere a studiare con piacere. Gli studenti finlandesi sono responsabilizzati al massimo, si spostano da soli tra le aule e i laboratori, metterli in fila, sgridarli, sospingerli con inviti e minacce è considerato un errore gravissimo, ogni forma di apprensione viene evitata con cura. Il giovane deve crescere nell'equilibrio tra chiuso e aperto, dovere e piacere, stasi e movimento, concentrazione e rilassamento. E tutto funzione benissimo.



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